Ma questa per me è una battaglia di civiltà.
Non si può o deve togliere il diritto di parlare a nessuno, specie se si ritiene di appartenere alla “società civile”. Si può essere contrari a quanto un altro afferma ma lo si deve “sconfiggere” con la forza delle parole non con la forza dei pomodori o delle uova.
Ieri a Bologna Giuliano Ferrara è stato contestato (anche se preferirei il termine più incivile aggredito) da un gruppo di giovani che altro non hanno avuto da fare che impedire a Ferrara di tenere un comizio.
Spesso questi gruppi si autodefiniscono “pacifisti”, ma il loro modo di fare assomiglia molto a quello dello squadrismo fascista, che cercava con la violenza, data l’inconsistenza delle proprie idee, di fermare il “nemico”.
Non posso far altro che esprimere la mia solidarietà a Ferrara.