La strada da compiere è ancora lunga, il ritardo accumulato in questi anni di stupido diniego all’energia nucleare (salvo pagare a caro prezzo quella proveniente da dietro casa in Francia) ma visto il protocollo siglato tra Enel e Edf (che è l’ente francese) sembra che la macchina si sia messa in moto.
Se si legge la data prevista per l’inizio della produzione (2020) non pochi si chiederanno l’utilità di questo programma senza tenere conto delle retrograde associazioni ambientaliste che vedranno il ritorno di satana in persona sul suolo italico.
Innanzitutto c’è da sfatare un mito in Italia si produce ben poca “energia pulita” e comunque nuove centrali vengono concepite sempre con l’utilizzo di substrati inquinanti. Certo qui il Pecoraro di turno potrebbe obiettare che si potrebbero sfruttare di più le “energie rinnovabili” anzichè costruire nuove centrali nucleari. Questa obiezione non è certo sbagliata, in Italia viene sfruttata poco l’energia da fonti rinnovabili, ma è anche chiaro che per le attuali capacità e per il nostro fabbisogno queste non possono essere le sole centrali disponibili.
Questo tipo di energia può essere un’ottimo tipo di energia se viene usate di supporto all’energia prodotta con substrati più inquinanti, e visto che di energia “tradizionale” c’è bisogno il nucleare sembra essere tra queste la migliore possibile.
Carbone, gas e petrolio (più le ultime due) sono troppo condizionate dai capricci dei cartelli dei produttori e sembrano dare un rendimento minore all’energia nucleare.
Questo atteggiamento miope dell’Italia sappiamo tutti da dove nacque, sul filo dell’emotività per il disastro di Chernobyl che, per la cronaca, fu dovuto alla stupidità sovietica e la loro voglia di sperimentare fin dove si potesse controllare la reazione nella fase critica.
Insomma a mio modestissimo avviso questa mossa potrebbe essere finalmente un segno di un’Italia che non naviga solo a vista ma che fa un progetto di sviluppo a lungo termine.
Speriamo che qualche partito al governo che ama la demagogia non cavalchi le future proteste NO ATOMO.