Torride giornate di Giugno 2008. Leggi i giornali, senti la radio, guardi i tg, navighi su internet. Sì è il 2008, ma potremmo trovarci benissimo negli anni 2001-2006.
Nulla sembra essere cambiato in questo lasso di tempo, c’è Berlusconi che lotta con la magistratura, la magistratura che lotta con Berlusconi, il premier che parla di regime, Di Pietro e i suoi che gli danno del mafioso, l’opposizione che esce dalla camera, alcune leggi o emendamenti inserite in altre leggi che si capisce poco a cosa possano servire.
Quella che era stata indicata come una legislatura particolare dove finalmente si fossero fatte quelle riforme di cui tutti sentiamo il bisogno, si sta rilevando come la solita, inutile legislatura di conflitto.
Naturalmente questo conflitto sarebbe stato auspicabile se si fosse caratterizzato sui temi a noi cari come liberalizzazioni (vere s’intenda!), cancellazione delle provincie ed enti inutili e succhia soldi come le comunità montane, riduzione della spesa pubblica (incentrata sull’eliminazione di privilegi e sprechi), riduzione della burocrazie e di leggi inutili.
Ci ritroviamo invece nella riedizione della riedizione del solito stucchevole teatrino. “Tu sei un caimano”, “giustizialista”, “regime” e chi più ne ha più ne metta. Conosciamo a memoria la sceneggiatura e sappiamo già come andrà a finire!
E’ vero che, come ripete qualche blogger, non possiamo non ammettere che comunque questo governo è sempre meglio di un’alternativa sinistrata, insomma sia un “male minore”. Non possiamo neanche sottovalutare l’azioni del duo ministeriale Sacconi-Brunetta che appaiono encomiabili, che però rischiano di essere come gocce nel mare.
In questo modo si è completamente disatteso quello che sembrava un impegno concreto (concedetemi questa beffarda citazione) far rialzare l’Italia dal suo sonno statalista e arcaico.
Ci si aspettavano lacrime e sangue, invece ci si ritrova a guardare le repliche di un programma tv visto troppe volte.